Il Buon Pastore
“Io sono il pastore buono e bello” (kalós), riassumendo in sé l’immagine di tutti i pastori donati da Dio al suo popolo (Mosè, David, i profeti).
“Io sono il pastore buono e bello” (kalós), riassumendo in sé l’immagine di tutti i pastori donati da Dio al suo popolo (Mosè, David, i profeti).
È un gioco di sguardi: mentre Cristo non perde di vista la Resurrezione e lo sguardo del Padre, per poter oltrepassare la Passione e la Croce, noi, dal canto nostro, siamo chiamati a camminare, «tenendo fisso lo sguardo su Gesù» (Eb 12, 2) e mettendo i nostri passi sulle Sue orme. Esercitando la pazienza, consapevoli che, se, per qualcuno, questa Pasqua sarà segnata dal dolore, probabilmente, la maggior parte di noi sarà chiamata ad un’altra Passione, quella delle pazienze.
Dalla distanza che ci fa sentire soli in quell’orto di ulivi, al lavarsi le mani da germi e paura, fino all’essere il Cireneo di qualche sconosciuto: mai come quest’anno arriveremo in cima al Golgota stanchi e svuotati. Mai come quest’anno la nostra Pasqua somiglia tanto alla Sua.
Un discorso rivolto ai giovani ma che vale per tutti, anche per chi avesse sprecato quasi tutti i giorni della propria vita. Perché scoprire che per Dio abbiamo un valore enorme è una verità che può cambiare la storia di chiunque. Tutto può diventare bellezza, tutto ci succede perché, presto o tardi, ci decidiamo alla sola impresa che valga la pena: diventare santi.
La misura dell’accoglienza di Dio non è meritocratica, ma piena di una misericordia che pregusta la gioia di un ritorno quando ancora l’anima dell’uomo è persa nei suoi tentativi egoisti
Era facile per gli apostoli, avevano Gesù in carne ed ossa. Ma noi oggi? Come facciamo? Se il Vangelo fosse soltanto il racconto di una storia chiusa duemila anni fa sarebbe solo un “Antico Testamento aggiornato”: una specie di nuova edizione, riveduta e corretta, con insegnamenti più profondi e istruzioni per l’uso più dettagliate. Niente …
Allegra e buona, coraggiosa e decisa, con una stabilità emotiva incredibile.
C’è un vero amore, una vera amicizia, una vera intimità con una persona che posso vedere e toccare nella Chiesa
Guarda in Alto e smettila di piangerti addosso: il piacere lo trovi in ogni dove, ma la felicità te la dà solo Dio!
Vincent è stato ucciso con le sentenze, con i referti medici, con la cultura di chi su questa terra vince sempre perché l’arbitro è sempre uno di loro. La stessa che chiede di salvare il pianeta, mentre stermina gli abitanti del pianeta, a partire dal grembo materno. Con la complicità di quella parte cattolica che parla solo di inclusività e dialogo.
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